Comprendere in che modo il cervello risponde agli insulti infiammatori tipici della sclerosi multipla e come queste risposte abbiano impatto sulla progressione clinica della malattia: è questo l’obiettivo della ricerca della Dott.ssa Martina Absinta, neurologa e ricercatrice presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, da poco rientrata dagli Stati Uniti, e vincitrice del premio Rita Levi Montalcini 2021 assegnato dalla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla.
Uno dei progetti della Dott.ssa Absinta, recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature, è risultato tra i vincitori del Bando di Fondazione Cariplo “Ricerca biomedica condotta da giovani ricercatori” 2019. Attraverso questo bando, la Fondazione si pone l’obiettivo di offrire ai giovani ricercatori l’opportunità di sviluppare e potenziare carriere indipendenti, conducendo progetti di ricerca sotto la propria responsabilità.
Racconta la Dott.ssa:
“Il finanziamento Cariplo è stato uno dei primi finanziamenti ottenuti da me dopo il rientro dagli Stati Uniti, quindi di assoluto buono auspicio sulla possibilità di continuare la mia ricerca in modo autonomo anche qui in Italia”.
Sclerosi multipla, patologia dai meccanismi ancora da esplorare
La sclerosi multipla è una malattia infiammatoria demielinizzante e neurodegenerativa del sistema nervoso centrale che generalmente colpisce le persone sin dalla loro giovinezza. I trattamenti oggi disponibili sono molto efficaci nel modulare il sistema immunitario e, coerentemente, nel ridurre le recidive cliniche, ma continuano ad avere scarsi risultati nel prevenire la progressiva perdita di neuroni ed assoni che accelera con l’età. In questa malattia, non sono ancora completamente chiari i meccanismi che portano alla neurodegenerazione e la loro relazione con l’invecchiamento.
Il progetto della Dott.ssa Absinta
“L’obiettivo principale di questo progetto di ricerca – racconta la ricercatrice – è quello di investigare il ruolo della senescenza cellulare, indotta dall’infiammazione cronica, nell’accelerare la neurodegenerazione nella sclerosi multipla e di crearne un modello in vitro personalizzato. Più precisamente, il mio piano di ricerca si concentra su due obiettivi ben definiti: profilerò con tecniche di sequenziamento a singola cellula (single-cell RNAseq) la corteccia umana cerebrale di pazienti e controlli per valutare dettagliatamente lo stato e la funzionalità delle diverse popolazioni cellulari che la compongono.
Nella seconda parte del progetto, testerò se i mediatori dell’infiammazione presenti nel liquido cerebrospinale di pazienti con sclerosi multipla possono indurre senescenza cellulare e danno neuronale in colture cellulari 3D (sferoidi cerebrali) derivate da cellule staminali umane indotte ad essere pluripotenti (iPSC). Si prevede che i dati raccolti da questo studio chiariranno il ruolo della senescenza cellulare precoce indotta dall’infiammazione cronica nell’indurre o accelerare i processi infiammatori cronici e neurodegenerativi nella sclerosi multipla. Mi aspetto, inoltre, di poter generare un modello sperimentale infiammatorio e neurodegenerativo altamente personalizzato (paziente-specifico)”.